Per l’ottava tappa del nostro viaggio, offerto dal percorso biennale di “Ecologia applicata e cura del NOI” dell’UniUDT, i partecipanti si incontrano per approfondire la parola seme:
corpo.
Il corpo inteso come corpo fisico ma anche come corpo vivente da vivere, da abitare, da pacificare, di cui prendersi cura, in cui leggere i segni tracciati dalle storie personali, di cui ascoltare innanzitutto il respiro che è vita.
I medici dell’associazione Medici per l’ambiente, dott. Paolo Bortolotti e dott. Alessandro Salvaterra, hanno offerto delle riflessioni puntuali sulla salute, interdipendente con l’ambiente e il suo inquinamento, legata dunque ai nostri stili, un’unica salute, che coinvolge esseri umani, animali e l’intero ambiente.
In perfetta risonanza la testimonianza di Cecilia Maria Pasetto ci ha toccato profondamente accompagnandoci nella fragilità delle persone con sindrome di Down e delle loro famiglie e chiamandoci a piccole azioni concrete di prossimità, che passano attraverso il nostro esserci col corpo.
Il laboratorio esperienziale di mediazione corporea, condotto da Piero Roggero, ha permesso al gruppo di fare esperienza di un contatto intimo con il nostro respiro e con il respiro dell’altro, attraverso il tocco delicato.
