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prima edizione


L'inizio del viaggio

Ha avuto inizio l’incredibile viaggio dell’UDT, “Ecologia applicata e cura del NOI” Incredibile, perché quando uomo e natura si incontrano e collaborano succede di meravigliarsi, di tornare a stupirsi.

Accolti da Maso Pacomio e dalla presenza attenda della contessa Marina Clerici Rasini, salutati dalla comunità di Fiavè attraverso le parole della sindaca Nicolette Aloisi, un bel gruppo di persone ha inaugurato e intrapreso il percorso biennale.

Provenienti da storie personali e professionali molto diverse e variegate, dall’imprenditore all’ingegnere, dall’educatore al contabile, dall’operatore culturale al medico, dall’economista all’architetto, ( non ci è possibile citare tutte le professionalità), hanno così iniziato ad ascoltare parole forse conosciute ma tutte da riscoprire e ridisegnare, insieme: natura, felicità, economia, convivenza, biodiversità naturale ed umana, dialogo e cooperazione…

I partecipanti sono stati introdotti ai temi portanti di ogni successivo discorso da Nora Bonora direttrice della scuola e Michele Dorigatti, docente ed economista.

Per ora il primo passo; grati di esserci conosciuti e aver intrecciato vite, esperienze, saperi, e cammini.

Curo i prati come il pavimento della mia casa,
guardo l'erba come il tappeto sul quale
allignano i figli e un tempo contento.
Non vi è obbligo di appartenenza.
Ogni filo d'erba è una spettanza,
il diritto per l'umiltà di un altro
che l'ha preceduto e che io ho falciato,
raccolto e scelto per necessità e dottrina.
Pulire i prati è levare loro i sassi e contarli,
come un atto di compassione
ad ogni riverenza che gli concedi.
E' raccogliere terra sputata dal fondo e seminarla,
di nuovo, in segno di generosità verso essa.
E' forse un lavoro ingrato e fermo al punto di partenza
ma è anche la mia confessione fedele,
la coscienza che mi riconosco addosso,
di essere qui anche per questo.

(Roberta Dapunt, da la terra più del paradiso 2008, Einaudi)

Apre l'università della natura

Un grazie speciale va alla presenza e alle parole dei professori Lucio Pinkus e Ivo Lizzola che hanno sempre sostenuto e dato spessore alla nostra voglia di fare

8 marzo

100 anni fa, l'8 marzo 1921, a Mosca la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste decise di istituire la Giornata internazionale dell'operaia, da celebrarsi appunto l'8 di marzo in onore delle donne che l'8 marzo del 1917 avevano dato vita ad una imponente manifestazione per la pace, reclamando pane per i figli e il ritorno degli uomini dal fronte. Da allora, ogni anno, si celebra quella che abbiamo imparato a chiamare la Festa della Donna: un'occasione per richiamare l'attenzione sulla difficile strada che le donne hanno dovuto compiere nei secoli per godere di pari diritti e dignità rispetto agli uomini, sulle tante forme di condizionamento, marginalizzazione, discriminazione, strumentalizzazione e violenza di cui sono ancora oggetto, a livello personale, sociale, economico e culturale, in ogni parte del mondo.

Anche quest'anno forte ed incisivo è il richiamo su questi aspetti della condizione femminile da parte della comunità internazionale, che sottolinea quanto sia urgente, soprattutto in relazione alle donne la realizzazione degli obiettivi 4 e 5 dell'Agenda 2030.

Noi dell'UDT, oggi, Giornata Internazionale della Donna, vogliamo richiamare l'attenzione sulla necessità di proseguire il cammino dell'emancipazione della donna da ogni forma di condizionamento ed imposizione: cammino che implica consapevolezza e assunzione di responsabilità da parte di tutti, donne e uomini, comunità e istituzioni. Vogliamo però anche celebrare la forza delle donne e del femminile, che nei secoli ha saputo custodire, anche nei momenti più bui, la scintilla luminosa del coraggio e della determinazione: quella forza grazie alla quale ogni donna può essere protagonista e artefice della sua vita e del cambiamento in atto, nella direzione della libertà, dell'equità, della giustizia per tutte e tutti, della solidarietà, della cooperazione e della salvaguardia del pianeta.

Custodire la lentezza è una delle Posture con cui so-stare in Terra

“Nessun vero amore, nessuna vera dedizione, nessuna vera tenerezza e vera fedeltà alle quali facciamo spazio nei nostri giorni è eccessiva. Niente di tutto ciò toglie nulla all’amore che più conta, cioè all’amore che dà origine e senso alla vita. Ma lo interpreta, e lo semina. Perché l’amore è uno, e non esclude nessuno. E io continuo a sperimentare ciò che mi è stato insegnato, e cioè che amare gli animali è sempre una cosa molto buona..”
Marco Tarquinio

paura ad amare gli animali??

“Nessun vero amore, nessuna vera dedizione, nessuna vera tenerezza e vera fedeltà alle quali facciamo spazio nei nostri giorni è eccessiva. Niente di tutto ciò toglie nulla all’amore che più conta, cioè all’amore che dà origine e senso alla vita. Ma lo interpreta, e lo semina. Perché l’amore è uno, e non esclude nessuno. E io continuo a sperimentare ciò che mi è stato insegnato, e cioè che amare gli animali è sempre una cosa molto buona..”
Marco Tarquinio

È da un semplice gesto

Com’è meraviglioso che nessuno abbia bisogno di aspettare un solo attimo prima di iniziare a migliorare il mondo.
(Anna Frank)

È da un semplice gesto di solidarietà che può partire una catena di azioni e conseguenze con possibilità illimitate di bene. La forza della catena non dipende solo dai singoli anelli, ma dal legame che c’è fra di loro.

È il momento di far partire questa catena, non possiamo più aspettare!

La terra non è nostra, noi veniamo dalla terra

Non siamo umani che stanno vivendo un’esperienza spirituale.

Noi siamo spiriti che stanno vivendo un’esperienza umana.

La terra non è nostra, noi veniamo dalla terra. Noi SIAMO la terra.

Se senti che il pianeta sofferente invoca il risveglio di una nuova coscienza, non puoi che allargare le braccia e rispondere!

iscrivendoti al corso "Ecologia applicata e cura del NOI"

fai un patto di amicizia con lei

a te che scegli la natura come amica, che scegli piante ed erbe per il tuo benessere

se vuoi conoscerla di più e meglio, se riesci ad ascoltarla nei suoi profumi e colori

fai un patto di amicizia con lei

Esiste una connessione diretta fra disastri ambientali e aumento della violenza di genere?

In caso di catastrofi ambientali o dove è massimo il degrado del territorio si assiste nella maggior parte dei casi ad un sensibile incremento delle tratte di esseri umani e dello sfruttamento a fini sessuali.

Inoltre, le donne costrette a emigrare anche a causa dei cambiamenti climatici, una volta spostate in alloggi d’emergenza (campi profughi) sono maggiormente soggette a molestie sessuali.

Nelle comunità più esposte e nei paesi più poveri, le famiglie possono più facilmente decidere di dare in sposa le loro figlie sperando di migliorare così il proprio status.
(dallo studio ”Violenza di genere e cambiamenti del clima” -Unione internazionale per la conservazione della natura)

...Impariamo ad aver cura della Terra, mettiamoci le mani...

"Quando ci sentiamo fragili, non molto sicuri, possiamo tornare indietro e toccare la Terra. Usiamo tutto il corpo e la mente per tornare alla Terra"
Thich Nhat Hanh

La montagna ci avvicina all’essenziale.

“Migliaia di persone stanche, stressate e fin troppo civilizzate, stanno cominciando a capire che andare in montagna è tornare a casa e che la natura incontaminata non è un lusso, ma una necessità.”
(J.Muir)

La montagna ci avvicina all’essenziale.

Non si sprecano parole inutili, non ci sono differenze, in montagna siamo tutti uguali.

La montagna ci riempie gli occhi di meraviglia, i muscoli di fatica e il cuore di magia.

Se senti dentro la voce della montagna che chiede aiuto, unisciti a noi.

...riuso, rigenerazione urbana, riciclo, sostenibilità, ambiente, ecosistema, politiche sostenibili, clima, animali, natura, consapevolezza, cura...

“Torniamo ad innamorarci del nostro pianeta...Quando ami qualcuno vuoi prendertene cura come ti prenderesti cura di te stesso”
Thich Nhat Hanh

La tutela degli animali è una responsabilità sociale

Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
(Mahatma Gandhi)

La tutela degli animali è una responsabilità sociale di ognuno di noi, onora la sacralità di ogni vita e contribuisce a favorire azioni positive sulla questione sociale e sulle nuove povertà.

Questo pianeta che ospita noi umani, gli animali e tutte le altre meravigliose forme di vita che ci circondano ci chiama all’azione, ci urla la necessità di cambiare stili di vita per impedire ulteriori estinzioni di specie viventi e il degrado ambientale del territorio.

È ormai urgente l’esigenza di creare insieme una nuova alleanza fra umani, animali e il nostro pianeta.

L’amore è uno e non esclude nessuno!

La Terra non è solo lo spazio che abitiamo

La Terra non è solo lo spazio che abitiamo, la nostra casa; è un organismo vivente la TERRA SIAMO NOI e se ci chiama …aspetta che le rispondiamo prendendocene cura.

Il luogo in cui viviamo

Il luogo in cui viviamo è un bene prezioso, un bene comune che contribuisce in modo determinante alla salute del nostro corpo, al nostro benessere emotivo, che accoglie la storia delle generazioni che si sono succedute ed offre occasioni di incontro e coesione a tutta la comunità. Tutti gli enti e i professionisti che si occupano di valorizzazione del territorio, lo fanno nella consapevolezza del legame profondo che intercorre fra esso e la comunità e costruiscono pratiche, capaci di confermare e rinnovare il vincolo di interdipendenza che lega l'uomo al suo ambiente. E' questa la via maestra perchè la relazione con il territorio diventi cura di se', della comunità e del paesaggio, custodia delle radici e capacità di futuro.

Gli operatori della cura

Gli operatori della cura e della salute non possono più limitarsi alla diagnosi e cura della malattia, ma sono chiamati alla responsabilità della tutela dell’ambiente, alla riduzione delle disuguaglianze fra comunità, facendosi portatori di un messaggio ecologico presso i politici e le istituzioni. La crisi ecologica attuale ha una portata talmente gravosa che ogni professionista è chiamato a farsene carico, gli operatori della salute per loro formazione e identità non possono più rimanere solo testimoni ma devono attivarsi e rendersi in primis consapevoli della necessità di agire su più fronti per tutelare la salute sia degli uomini che dell’ambiente che ci ospita.

Quando un semplice ciocco di legno

ti restituisce il sapore di un legame disegnandolo nelle sue fibre, allora comprendi, più pienamente, che ogni cosa canta la verità, semplicemente, senza aggiungere nulla. Lo sguardo ecologico sta qua: saper cogliere la verità delle connessioni e dei legami e averne cura.