Giornata Internazionale della Felicità
Celebrata dal 2013 dalle Nazioni Unite come un modo per riconoscere l'importanza della felicità nella vita delle persone in tutto il mondo.
Spesso, troppo spesso, pensiamo alla felicità come uno stato personale, una caratteristica della personalità capace di trovare felicità nelle cose che accadono, che guardiamo, che viviamo.
Questo è solo in parte vero: la dimensione psichica è una delle dimensioni dell’umano che tuttavia non è sconnessa dalle altre dimensioni dalle quali si forma, si sviluppa e con loro interagisce.
Ricchezza e benessere evidenziano un ulteriore aspetto della felicità; e un altro ancora sappiamo che passa per fattori non economici quali lo status lavorativo, la realizzazione delle proprie aspirazioni, le libertà, le disuguaglianze, le relazioni, rapporti interpersonali genuini e non strumentali.
Felicità, se ne prendiamo l’etimo, che ha la sua radicale in “fe”, e che significa essere fecondi, fertili, contiene l’idea del nutrimento, ci spiega bene che ognuno di noi deve avere di che vivere dignitosamente, deve poter nutrire la sua mente/ intelletto e le sue relazioni.
Abbiamo fame e sete di tutto questo, e uguali diritti rispetto a questo.
Per questo gli obiettivi della giornata della felicità riguardano uno sviluppo sostenibile che ponga fine alla povertà, riduca le disuguaglianze e protegga il nostro pianeta; riguardano la salute, il benessere, le relazioni…
E’ necessaria dunque una nuova economia, che sia capace di felicità, di generarla e di distribuirla.
“Non vi è felicità senza gli altri” ( T. Todorov)
Una nuova economia sarà capace di prestare attenzione, studio e investimento non solo alle cose, ai beni materiali, ma “ricalcola” il capitale inserendo “voci di investimento e di spesa” quali reciprocità, fiducia, beni relazionali, felicità…
Siamo ben FELICI che fra i nostri docenti ci siano Michele Dorigatti e Stefano Zamagni fondatori della scuola di Economia civile.